SORAGNA A soli otto KM dal nostro agriturismo, si trova Soragna che, oltre ad essere un delizioso paese, è importante per due motivi: per la meravigliosa Rocca del principe Diofebo Meli Lupi e per il museo del parmigiano reggiano.
ROCCA DEL PRINCIPE DIOFEBO MELI LUPI Costruita nel 1361, la rocca dei principi Meli Lupi di Soragna si presenta come un tozzo edificio quadrangolare con poderose torri merlate agli angoli con bugnati ai vertici e alle finestre risalenti al XVIII secolo, opera di Angelo Rasori, curatore dei restauri dell'edificio che in quell'epoca introdussero anche un nuovo corpo di fabbrica nell'edificio, con la Galleria dei Poeti e l'Edificio dell'Agenzia. Numerosissime sono le opere sparse in questa splendida residenza appartenente a una delle famiglie nobili più importanti dell'Italia settentrionale, nonostante qualche atto di vendita doloroso si sia reso necessario negli anni: si badi poi che solo una parte dell'edificio è visitabile, essendo in parte abitato tuttora dal principe Diofebo Meli Lupi.
MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO L’antico caseificio, risalente al 1848, è stato prescelto per divenire sede del Museo del Parmigiano-Reggiano per la particolare conformazione della struttura a pianta circolare con locale unico, dotato, nell’impianto espositivo, di tutti gli strumenti e gli attrezzi anticamente impiegati per la lavorazione del formaggio. Infatti nel corpo più antico del fabbricato sono presenti gli oggetti necessari alla trasformazione. Nella parte più moderna dello stabile sono invece state allestite le sezioni non collegate con la trasformazione e cioè la stagionatura e commercializzazione oltre a quelle relative all’impiego gastronomico del prodotto e alla sua storia.
BUSSETO ( a sette Km dall'agriturismo) TEATRO DI GIUSEPPE VERDI Progettato dall'architetto Montecchini, realizzato tra il 1859 e il 1864 dal maestro Giovanni Sivelli, decorato dagli artisti parmensi Biasi e Malpeli, e nel bel soffitto allegorico dal pittore bussetano Gioacchino Levi entro il 1868, venne inaugurato solennemente il 15 agosto 1868 con due opere verdiane: Un ballo in maschera e Rigoletto. era esibito in gioventù, dirigendo una sinfonia per il Barbiere di Siviglia di Rossini. Dotato fin dall'origine di ogni più funzionale struttura: palcoscenico profondo e attrezzato di scene e macchine, numerosi camerini, in sala due giri di sedici palchi ciascuno e uno di loggione, ridotto e fumoir, "trattoria", sala di prove, salone di scenografia, lampadari in bronzo. Nei 120 anni di vita sono state rappresentante quasi tutte le opereverdiane.
CASA E SALONE BAREZZI Di fronte alla Rocca, sul lato opposto della piazza si trova la casa che fu di AntonioBarezzi. 1816 da Barezzi e Provesi, luogo della formazione e rivelazione musicale del giovaneVerdi. 1979 e nel 1998 dall'Associazione Amici di Verdi che vi ha la sua sede. di Barezzi sul grande camino seicentesco e quello a carboncino di Verdi, la prima immagine a noi pervenuta del Maestro. Schipper-Suppa, di oltre cinquecento opere complete.
VILLA VERDI (SAN'AGATA) Quando Giuseppe Verdi acquista la tenuta di Sant’Agata, nel 1848, è già sicuramente il musicista più famoso in Italia. È il Verdi che ha composto il Nabucco, vivendone l’immediato trionfo.Oggi Villa Verdi è ancora come l’ha lasciata il Maestro, ancora abitata dagli eredi come lui ha voluto, ancora viva e pulsante dell’anima di uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi. I sei ettari di parco sono ricchi di piante importate appositamente da paesi lontani, la suggestione che si prova passeggiando sotto le alte volte degli alberi è poi ulteriormente arricchita dalla presenza di un piccolo lago. Sempre nel parco il Maestro aveva realizzato una ghiacciaia dove faceva depositare il ghiaccio che si formava, nel laghetto, durante i mesi invernali. La riserva di "freddo" durava per tutta l’estate, con grande compiacimento di Verdi.
RONCOLE ( a sette km da noi) CASA NATALE DI GIUSEPPE VERDI La Casa, inserita in un percorso di visita di luoghi legati alla memoria di Giuseppe Verdi, è una costruzione piuttosto semplice, tale e quale all'abitazione in cui la famiglia di provenienza del celebre compositore risiedette. I successivi proprietari, i marchesi Pallavicino, si assicurarono che la Casa non fosse ritoccata o modificata e, a ricordo di tale proposito, troviamo affissa accanto all'ingresso una lapide. La facciata riporta molte altre iscrizioni lapidee che celebrano il maestro e ne ricordano la persona, mentre possiamo trovare nel piccolo giardino prospiciente la casa un busto bronzeo, opera di Cantù, donato in occasione del centenario della nascita di Verdi, nel 1913.
POLESINE PARMENSE ( A TRE KM) Nel nome di questo centro della Bassa è racchiusa la sua storia, costellata da violente alluvioni: “polecini” o “polesini” sono infatti chiamate le isolette che, formate dai detriti trascinati dal fiume , durante ogni piena si sono dilatate fino a saldarsi sulla riva. Proprio su uno di questi polsini sorse il borgo, incluso nel feudo dei Pallavicino, munito di castello e di titolo di marchesato e in seguito assegnato al capostipite del ramo marchionale locale, estintosi nel 1731. Il paese passò poi sotto il ducato dei Farnese , mantenendo a lungo una notevole importanza come porto commerciale fluviale e centro agricolo.
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Monumenti
Palazzo delle due torri
Fatto edificare dai Pallavicino appena fuori dall’abitato, vicino al fiume, si
trova oggi quasi in rovina.
Chiesa parrocchiale
Eretta nel 1720-24 nella piazza principale e dedicata ai santi Vito e Modesto,
presenta nella facciata un’interessante varietà di marmi policromi. Al suo
interno si trovano tele di scuola bolognese settecentesca.
ZIBELLO (ad un km)
Questo piccolo centro agricolo e industriale, rinomato
per la produzione del famoso «culatello di Zibello”, si è sviluppato parallelo
all'argine del Po.
Feudo dei Pallavicino dal 1249, fu ristrutturato urbanisticamente nel 1457 da
Gian Francesco Pallavicino, che fece erigere una rocca, le mura – poi distrutte
nel Cinquecento - e il Palazzo.
Monumenti
Palazzo Pallavicino
Imponente edificio addolcito da un lungo porticato ad archi acuti reca,
istoriati sui capitelli che sormontano le colonne ottagonali del porticato, i
principali avvenimenti della vita del paese, dalla peste dei 1630 alle varie
piene dei Po.
Collegiata dei santi Gervaso e Protaso
Costruita intorno al 1489 in stile tardo-gotico e consacrata nel 1612, fu munita
di una torre nel 1675, mentre il rosone sopra il portale centrale fu realizzato
all'inizio del XIX secolo. Oratorio delle Grazie. Elegante costruzione
tardo-gotica in laterizio con facciata a capanna, che nel corso dei secoli ha
subito molte manomissioni.
Convento dei Domenicani
Fondato alla fine dei '400; l'edificio, di forma quadrata, conserva un bel
chiostro con affreschi nelle lunette. Oggi, il convento è sede di un
allestimento museale dedicato alla civiltà contadina della Bassa parmense.
FONTANELLE (a sette km)
Questo piccolo paese, che ha dato i natali al grande Giovanino Guareschi, è Il “Mondo piccolo”, quel lembo di territorio della “Bassa Parmense” che ispirò i personaggi guareschiani e dove rimangono case e scorci dove l’autore ambientò le azioni di Peppone e Don Camillo, ma anche di Smilzo, Spiccio, Brusco, Biondo. Si pensi a Fontanelle, il paese di Nonna Filomena, la più importante figura nella fanciullezza di Giovannino. a Roncole Verdi, il paese dove abitare o al Po, il più grande ispiratore di Guareschi, il datore di vita e, insieme, la minaccia più terribile del territorio.
ARDOLA (500 m) Alla scoperta del Santuario di San Rocco e delle fonti miracolose Coloro che amano trascorrere le giornate estive e
primaverili alla scoperta degli angoli meno noti, ma particolarmente
suggestivi, d’Italia hanno quest’anno una nuova e speciale opportunità.
Quella di andare alla scoperta del settecentesco Santuario di San Rocco,
nella frazione di Ardola di Zibello, impreziosito dalla presenza delle
fonti di acqua miracolosa. Un luogo sacro di grande importanza,
costruito in seguito agli eventi prodigiosi del 1746, attribuiti alla
grazia di San Rocco, ancora oggi testimoniati dalla presenza dei pozzi
ricavati nel luogo in cui sgorgarono le sorgenti miracolose.
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